l’ ho trovato bello. Molto più di altri libri della stessa autrice che avevo letto in precedenza.

Come sempre, molto attenta nella descrizione di dettagli, ambientazione e personaggi, la Hornby questa volta si è superata.
Il romanzo sembra il resoconto della storia vera di un amore nato per caso tra la giovanissima Agata, figlia di una nobile famiglia siculo/napoletana del XIX° secolo, caduta in disgrazia dopo la morte del capostipite, costretta suo malgrado dalla madre a prendere i voti, ed un gentiluomo britannico.
La Hornby inoltre, non si sottrae dal descrivere in maniera cruda, le quotidiane ipocrisie e le cattiverie che fanno parte integrante della vita all’interno del convento dove era stata “segregata” la giovane.

Giovanni Lunardo