“La mia bambina” di Giselle Green è un racconto a due voci. Rachel e Shelley, mamma e figlia teenager, sono le due voci narranti. Shelley è una ragazzina colpita da una malattia terribile che l’ha condotta sulla sedia a rotelle. E’ consapevole che la fine non è poi così lontana e chiede, come regalo di compleanno, un viaggio insieme alla madre in Cornovaglia. Il piano di Shelley è molto semplice, vuole andare in Cornovaglia per buttarsi da una scogliera e porre così volontariamente fine alla sua vita. Vuole essere lei a scegliere la morte, prima che sia costretta ad una fine dolorosa in un letto d’ospedale. Ma come farà a raggiungere la cima dell’alta scogliera? Alla vigilia del suo compleanno chiederà aiuto alla madre, lasciandola sconvolta, ma inducendola comunque a una profonda riflessione su quale sia il suo ruolo: combattere per vivere o combattere per evitare una morte dolorosa. Raccontato così, questo libro potrebbe apparire “lugubre”, pervaso da estrema tristezza e dolore. Non lo è! La lettura è scorrevole e, comunque, prima di arrivare al grande salto, ne succederanno di cose…. L’autrice ha dotato Shelley di un bel caratterino, anche se probabilmente ha un po’ esagerato nell’attribuire tanta saggezza a una teenager alle prese con una situazione più grande di lei!
Anto Spanò