Siamo in Sicilia nel piccolo paese di Roccacolomba dove è appena deceduta Maria Rosalia Inzerillo. La donna era a servizio della ricca famiglia Alfallipe e, negli ultimi tempi, era diventata amministratrice dei loro beni. Rosalia, detta la Mennulara, si era, infatti, dimostrata molto abile negli affari e aveva impedito che la famiglia Alfallipe cadesse in disgrazia economica. I figli dell’avvocato Alfallipe, tutti cresciuti dalla Mennulara come se fossero suoi figli, attendono con impazienza che spunti fuori un testamento per tornare in possesso dei propri bene e riprenderne il controllo immediatamente. Ma il testamento sembra che non ci sia, nonostante le ricerche approfondite effettuate sia nella casa degli Alfallipe, sia nella casa della Mennulara. Ai giovani Alfallipe viene invece consegnata una lettera nella quale Rosalia chiede che la sua morte venga annunciata dall’affranta famiglia Alfallipe a tutto il paese attraverso un necrologio da lei personalmente redatto prima di morire. Questa lettera indigna i superbi Alfallipe che preparano un annuncio alternativo… Ai funerali della Mennulara partecipano molte persone, tra le quali anche il “signorotto mafioso” del paese. Questa presenza ai funerali, l’annuncio degli Alfallipe prima pubblicato e poi corretto e ripubblicato, il comportamento di questi ultimi e dei rispettivi coniugi, l’arrivo di lettere dalla Svizzera contenenti istruzioni per recuperare l’eredità, fanno sbocciare le chiacchiere in paese e le illazioni…Fino alle scoperte finali. Questa lettura mi ha molto intrigata, non solo perchè vi ho trovato dentro gli usi e costumi della mia Sicilia, nonché la mentalità tipica dei piccoli paesini di provincia che mal si adatta al XXI secolo, ma anche perchè la storia che l’autrice ci racconta è in grado di suscitare una curiosità infinita e una voglia pazzesca di scoprire tutti i segreti di famiglia che sono stati così ben tutelati dalla Mennulara. E segreti da scoprire ce ne sono parecchi! La conclusione mi è sembrata, però, un po’ troppo confusa e affrettata.
Anto Spanò