La lupa è il soprannome con il quale la signora Pina è conosciuta in paese. Nonostante sia madre di una ragazza ormai in età da marito, Pina è ancora una donna affascinate che fa innamorare chiunque. Eppure lei è invaghita di un uomo soltanto, Nanni. Tutti nel paese conoscono questa situazione e le chiacchiere e le allusioni viaggiano di bocca in bocca. Quando però Pina parla chiaramente a Nanni dei propri sentimenti, egli la rifiuta e umilia la donna chiedendo in sposa la figlia Mara. Ma, dopo aver concordato il matrimonio, Nanni cede alle lusinghe di Pina. La scena si sposta in avanti di qualche anno; Nanni e Mara sono ormai sposi e genitori, ma Pina continua a frapporsi tra loro e questo confonde ed esaspera Nanni. Inesorabilmente ed inevitabilmente assistiamo al tragico epilogo…. Questo è il secondo testo teatrale di Verga che leggo e l’ho trovato assolutamente esauriente nella sua brevità. Una storia dal sapore antico, ma ancora tremendamente attuale. Ma d’altro canto Verga difficilmente può deludere i suoi lettori!
Anto Spanò