E’ un libro che affronta tematiche molto attuali quali l’adozione e la violenza domestica, sebbene dalla trama non si evince nulla di tutto ciò. Tina Craig, ragazza appena sposata con Rick, vive un’esistenza infelice a causa delle violenze subite dal marito alcolista. L’unica via di fuga è il lavoro da dattilografa e il charity shop che apre il sabato e che vende vestiti usati per beneficenza. Proprio in un vecchio completo da uomo trova una lettera datata 1939 ma che non è stata mai spedita. Comincia così la ricerca di Billy e Chrissie, la cui storia leggiamo parallela ai fatti narrati e ambientati negli anni ‘70. Sarà proprio quella lettera che le farà aprire gli occhi una volta per tutte sulla sua vita dominata dai rimpianti e dalla staticità. Romanzo scritto in maniera scorrevole, a volte un po’ semplicistico, ma che si fa leggere. Ho avuto difficoltà a leggere gli episodi di violenza, e la rassegnazione e ingenuità con cui Tina accetta e quasi perdona il marito; la difficoltà maggiore forse però è stata la consapevolezza che tutto ciò accade troppo spesso e spesso in maniera peggiore.
Luana Indelicato