Eliza è stata abbandonata da piccola davanti alla casa dei Sommers, una delle famiglie inglesi più benestanti che risieda in Cile. La famiglia Sommers è composta da 3 fratelli: Jeremy, l’integerrimo fratello maggiore, che lavora per la Compagnia di Importazioni ed Esportazioni che collega il Cile alla madrepatria, John che è un burbero e scapestrato capitano di navi e Rose che ha alle spalle una turbolenta storia d’amore che ha scandalizzato la società vittoriana inglese. Miss Rose accoglie Eliza nella sua casa e la considera una figlia, anche se non si può certo considerare la donna il perfetto esempio di ottima madre. Comunque dedica a questa “impresa” tutte le proprie forze e decide di educare Eliza come una perfetta gentildonna inglese. Ma Eliza ha nelle vene il focoso sangue cileno e poco si ritrova nei forzati panni di signorina perbene. Eliza ama la cucina, si dedica al giardinaggio e ama la libertà personale, il cui valore scopre quando si innamora di Joaquin, un giovane di bassa condizione sociale. Divampa, quindi, l’incendio d’amore nel cuore della ragazza. I due amanti si incontrano in segreto e Miss Rose, da una parte vorrebbe impedire l’evolversi di una situazione pericolosa, dall’altra vorrebbe che Eliza vivesse liberamente la propria passione amorosa. Intanto scoppia la febbre dell’oro in California e anche Joaquin parte in cerca di fortuna e di riscatto sociale. Eliza è distrutta da questo abbandono, scopre di essere incinta ed organizza la sua fuga con l’aiuto di Mama Fresia e del medico cinese Tao. E qui comincia la grande avventura di Eliza e la discesa di qualità del libro. Seppur si tratti di una storia godibile, da questo punto in poi mi ha dato l’impressione di corrispondere in diversi punti alle mielose telenovelas messicane che imperversavano in tv negli anni ’90. Dalla Allende pretendo un po’ di più!
recensione di Anto Spanò