“Tutto il futuro non lo conosciamo. Quello più in là soprattutto. Ma il primo sì. Lo vediamo benissimo.”
. Questa è una parte dell’incipit di questo breve libro, quasi 150 pagine, che mi ha subito colpito. Dorina e Livio si incontrano per caso, sposato e con una vita apparentemente felice lui, single e con una vita piuttosto riservata e apatica lei. Subito diventano amanti, quasi un colpo di fulmine per entrambi durante una giornata piovosa. Ma il carattere schivo, quasi all’apparenza disinteressato di Dorina, fa scattare una molla in Livio che capisce di trovarsi di fronte una donna che non conosce per nulla, ma che al tempo stesso lo tiene in pugno solo guardandolo negli occhi. Livio mi ha ricordato Andrée, protagonista de “La camera azzurra”, anche lui remissivo e trascinato dagli eventi, che vorrebbe prendere in mano la situazione e non essere soltanto una pedina del destino, ma che dopo tutti gli sforzi mentali non diventa che cera nelle mani di Dorina, inconsapevole quasi del suo potere. Non mancano anche le considerazioni sul tempo, sul destino, sull’imprevedibilità degli eventi, sul vivere i momenti senza necessariamente classificarli in una prospettiva futura. È un libro che leggi in due sere, dallo stile veloce, ponderato, auto-riflessivo. Il primo romanzo che leggo dell’autore e non sarà di certo l’ultimo.
Luana Indelicato