La copia che mi ritrovo è finita di stampare nel 1993. Cercavo una lettura con un profilo femminile come protagonista. Ho trovato una piacevole sorpresa, scorrendo le pagine di questo libro. Se siete amanti della Donna forte e sensuale, se siete per l’emancipazione femminile tutta la vita, Tania Velchi, il nome della protagonista di questo libro, è il personaggio giusto che vi farà riflettere, su come gli individui siano dotati delle stesse capacità, senza alcun tipo di distinzione. Originaria di Milano, ereditando un’industria alimentare in un paesino della Sicilia, Tania, decide di non vendere, ma di continuare e trasferendosi nella lontana Sicilia si imbatte, in una pratica diffusa in paese, il pizzo. Per combatterlo assolda avanzi di galera come suoi scagnozzi, riuscendo a tenere testa all’organizzazione che tiene in scacco tutto il paese. Al punto da essere stigmatizzata dai suoi stessi concittadini acquisiti, che la reputano una pazza. Un romanzo che parla di argomenti sempre attuali, e che fa riflettere sulla infelicità umana, condita anche dalla attrazione che Tania Velchi esercita su altri due personaggi ai margini della società. Un giovane depresso alla ricerca di una identità virile, e un ex detenuto legato alla giovane imprenditrice da un rapporto di lavoro, ma anche da altro tipo di attrazione. La figura ribelle della giovane donna resterà impressa nella mente del lettore. Buona Lettura.
Recensione di Giuseppe Romito