Il libro di Giacomo Stella catapulta il lettore nella problematica che affligge molte persone nel mondo: la difficoltà nella decodifica delle lettere scritte.
Questo libro ci permettere di comprendere, attraverso un linguaggio semplice, cosa sia la dislessia e i problemi legati ad essa, soprattutto quando si tratta di dislessia evolutiva, che, quindi, coinvolge i bambini nella prima fase di apprendimento.
Da un lato c’è il bambino che trova difficoltà nella lettura e si sente frustrato, non capito, inferiore ai suoi coetanei, dall’altro gli adulti che, non vedendo menomazioni fisiche, attribuiscono una difficoltà reale a cattivo impegno. La situazione rischia di diventare un incubo per i genitori e per i bambini, i quali svolgono un lavoro minimo con uno sforzo ben superiore a quello degli altri ragazzi della stessa età e non vengono mai gratificati.
L’autore ci spiega che il problema della dislessia è di recente rilevanza in Italia, questo è dovuto principalmente al fatto che il nostro codice di comunicazione è univoco: ad ogni segno grafico, ad eccezione di pochi, corrisponde un suono ben preciso, cosa che invece non accade in altre lingue straniere.
E’ poi una problematica difficile da rilevare, anche perchè gli insegnanti della scuola primaria sono poco informati sulla dislessia e su come aiutare questi bambini a loro affidati, cosa che li spinge a compiere errori grossolani come quello di costringere alla lettura ad alta voce.
Da ciò che si legge in queste 130 pagine, si capisce che l’informatica è un buon mezzo per chi è dislessico, ma che purtroppo siamo ancora molto lontani dal raggiungere la perfetta integrazione scolastica e la diagnosi certa e precoce.
Un lettura davvero interessante!
Anto Spanò