Roma e Venezia vestite di fascino rinascimentale… questo è il fuoco che alimenta la storia di questo romanzo. La protagonista del romanzo è Fiammetta Bianchini, un’esuberante cortigiana che vive nel lusso e nella sfarzosità in un adagiato quartiere di Roma. Le sorti di Fiammetta e del suo inseparabile servitore Bucino, cambiano durante il Sacco di Roma. La città è sotto assedio, Fiammetta viene aggredita da donne luterane che la sfregiano… decide di scappare alla volta di Venezia, con Bucino, una mangiata di pietre preziose ingoiate e tanta speranza per il futuro.. arrivano a Venezia e dopo tanti stenti, Fiammetta rinasce come un’araba fenice grazie alle attenzioni di una curatrice. Qui entra in gioco il fascino della città sull’acqua… Venezia viene disegnata con magnificenza e grazia. È una città ricca e prosperosa e il rinascimento veneziano viene descritto con classe. La storia però in sé manca di slancio.. in diversi momenti è lenta e priva di mordente… la prima parte in particolar modo, la seconda parte assume un carattere più interessante. La trama si sposta leggermente sulla figura della curatrice, un po’ strega, un po’ emarginata. Le aspettative per questo romanzo erano tante, soprattutto per l’ambientazione storica e per le città che “ospitano” il racconto… c’erano tutti gli elementi per dare vita ad una storia affascinante e indimenticabile ma così non è… è un libro godibile ma che non lascia quella scia di appagamento quanto si arriva all’ultima riga.
Anastasia Pisani