Henry Molise è uno scrittore affermato cinquantenne che vive a Los Angeles tranquillamente con la propria famiglia di fronte alla bellezza dell’immenso oceano. La sua quiete viene turbata quando riceve una telefonata dalla sua famiglia di origine che vive a Sant’Elmo, paesino immaginario, fulcro di una grande comunità italiana. Henry deve recarsi immediatamente nella sua città natale per cercare di sistemare i problemi di una famiglia turbolenta e particolare. Il padre Nick Molise è stato un abile muratore apprezzato da tutta la comunità per le sue innumerevoli costruzioni, ma ha un carattere violento, perennemente ubriaco, donnaiolo, incarna perfettamente il ruolo del padre-padrone. I temi principali dell’opera sono il conflitto generazionale tra padre e figlio, la miseria culturale della periferia di una città, la “sbronza” come fuga da una realtà difficile, il piccolo mondo dei “compagni di merenda” per l’appunto la confraternita dell’uva, amici di una vita, difensori di segreti tutti intenti fino all’estremo di rifugiarsi nel bicchiere di vino, uno dietro l’altro. La scrittura è incisiva, fantasiosa, ironica, tragicomica; lo stile dissacrante ricorda Bukowski, i temi affrontati il grande Steinbeck. È il primo romanzo che leggo di John Fante, il suo stile mi ha entusiasmato, le sue parole mi hanno ammaliato, sicuramente leggerò altri libri di questo autore. Una piacevole scoperta.
Antonio Martino