Nel 1978 a Primavalle, quartiere periferico di Roma, quattro ragazzi Ermes, Macello, Morvo e Breda, non tutti ancora maggiorenni, all’indomani del sequestro Moro, decidono di entrare a far parte delle Brigate Rosse e di creare una “colonna armata”nel proprio quartiere. Insieme ad altri affiliati, spinti più da una ribellione giovanile e da un riscatto sociale delle proprie condizioni, intraprendono un percorso di violenza e di rapine per sovvenzionare la lotta. Non hanno basi politiche culturali, non seguono la dottrina marxista-leninista dei loro “simili” compagni brigatisti ortodossi; la loro linea di lotta non ha come nemico unico e principale, l’annientamento dello “Stato democratico”, il loro obiettivo primario è la guerra sfrenata contro la piaga della droga, che oramai sta dilagando nel loro quartiere e sta mietendo vittime anche tra i loro cari. Nel contorno di uno dei momenti più bui della storia italiana, gli “anni di piombo”, la colonna Primavalle , dovrà fare i conti con i Servizi segreti, la famigerata Banda della Magliana e i membri dirigenti delle Brigate Rosse, tra cui Mario Moretti uno dei fondatori. Con l’avvento degli anni 80, sarà l’Italia intera a risollevarsi dal periodo cupo degli anni 70; nel contorno delle giornate magiche dei mondiali di Spagna del 1982, avverrà pian piano lo sgretolamento del terrorismo e anche la Brigata Primavalle dovrà fare i conti con la dura realtà.

recensione di Antonio Martino

Edizione Newton Compton Editori

Pagine237

Prezzo 9.90€