Leggere questo libro è come guardare un quadro con colori ben definiti che hanno come compito quello di raccontare… il bianco del vestito di una giovane ragazza che simboleggia l’innocenza, il color fango delle risaie che simboleggia il lavoro e la fatica, il nero delle toghe degli inquisitori che simboleggia solo l’accusa e la morte e infine il rosso… il rosso delle fiamme che significa rogo, ma anche la vergogna! Vergogna per l’ignoranza e la scelleratezza con cui si elargivano accuse e condanne per eresia e stregoneria! Siamo in Italia nel 1600, la protagonista è Antonia, una bambina orfana che vive i suoi primi anni con le suore, successivamente viene adottata da una coppia e va a vivere in un modesto villaggio. Antonia viene accusata di stregoneria, lei è un’orfana, i genitori adottivi la trattano come una figlia, non come serva come abitualmente accadeva alle sfortunate come lei, è di bell’aspetto… tutti elementi che secondo il bigottismo dell’epoca erano riconducibili al male, all’oscuro! È un periodo storico che porta con sé lo spettro buio del medioevo con tutte le sue credenze popolari, le superstizioni e la scarsa conoscenza! A farne le spese è questa giovane che subisce tutto quello che l’Inquisizione aveva in serbo per “reati” come questi! È un libro forte e crudo, perché così erano i tempi in cui si aveva a che fare con questi orrori! È un testo ispirato a una storia vera e questo non desta meraviglia dal momento che la storia è impregnata di questi fatti! Non è un libro che si legge con leggerezza, necessita attenzione, la scrittura è pura e diretta, l’empatia con la protagonista nasce in modo naturale e ciò che è costretta a vivere lascia al lettore l’amaro in bocca. Imperdibile per chi ama la storia e gli argomenti trattati.

 

recensione di Anastasia Pisani

 

Editore: Rizzoli
Collana: Scala italiani
Anno edizione: 2014
In commercio dal: 1 ottobre 2014
Pagine: 362 p., Rilegato
  • EAN: 9788817077217