Due coppie, composte da due fratelli e due cognate, hanno organizzato una cena in uno dei più importanti e costosi ristoranti della città. Uno dei due fratelli, Serge, è candidato come premier alle elezioni che si terranno in Olanda da lì a sette mesi. Egli è un uomo dal piglio sicuro, apprezzato dagli elettori e guardato da tutti con molta ammirazione e rispetto. L’altro fratello, Paul, voce narrante della storia, è un ex professore di storia, forse un po’ troppo turbolento e un po’ troppo ostile nei confronti del congiunto. I quattro, riuniti allo stesso tavolo, sono l’emblema della famiglia felice. Ma l’apparenza inganna! La riunione familiare è stata fatta per una ragione ben precisa: c’è da discutere del futuro dei rispettivi figli. Tutti conoscono il perchè di questa riunione e cosa ci sia in ballo, ma ognuno cerca di negare la realtà anche contro ogni evidenza…e fino a scatenare i più abietti istinti, mascherandoli dietro la giustificazione della protezione filiale. Un libro che coinvolge, che tratta un tema importante ed attuale, ma, anche se la letteratura può permettersi degli eccessi, non mi è affatto piaciuto il messaggio che sembra lanciare.
recensione di Anto Spanò