Un titolo che già la dice tutta e pubblicato in proprio (Ed. Taurinorum – Espana) ad evitare ingerenze o coinvolgimenti editoriali e disponibile solo on line o acquisibile alle presentazioni con l’autore è un libro «volutamente indipendente ad ogni costo» e quasi controcorrente, questo di Raisi. 250 pagine di un “amarcord” di chi c’era nella “stanza dei bottoni” e che, attraverso episodi personali con tanto di nomi e cognomi, spiega non soltanto la parabola finiana ma anche parte di quella destra liberale che oggi non si sente rappresentata appieno dagli attuali protagonisti della scena politica nazionale. Raisi scrive in barba ai qualunquismi ed ai populismi. Ma lo fa con una semplicità di linguaggio che incanta il lettore. Come? Attraverso una serie di aneddoti di vita vissuta, dalla sua infanzia passata a Bologna, la sua città, alla vita in Parlamento. Dal 2013 ha deciso il buen retiro in Spagna. Paese di origine di sua madre. Per questo, con un occhio distaccato, prova a spiegare il disincanto dalla politica italiana. Da leggere, per capire.
Giuseppe Romito