“E, naturalmente, rivide il sorriso di Arthur. Quel sorriso tranquillo, bellissimo, che assomigliava alla prima volta che si vede l’oceano.”
Questo romanzo, pur avendolo visto più volte su Instagram, non mi ha mai ispirato. E anche leggendo le prime pagine, non ero certa che mi sarebbe piaciuto, anzi. Poi invece a un certo punto mi ha conquistato. Probabilmente, quando entrano in scena i bambini ospiti di un orfanotrofio molto speciale, sono stata rapita dalla loro bellezza interiore. Sembra assurdo perché nelle prime “scene” in cui compaiono, loro possono spaventare; di certo, terrorizzano e mettono a disagio Linus Baker, assistente sociale incaricato di assicurarsi del loro benessere. Eppure, mi hanno letteralmente conquistata, esattamente come hanno fatto innamorare il protagonista! “La casa sul mare celeste” è un romanzo che parla di diversità, di apparenza vs sostanza, di emarginazione, di conformismo. Temi importanti, ma trattati con dolcezza e magia, con fantasia e simpatia. È una storia d’amore, di amicizia, di lealtà e di coraggio. Non si può perdere! Va letto, ora, subito, se non lo avete fatto. Può essere adatto a un ragazzino, ma anche e soprattutto a un adulto. Per ricordare che il “mostro” (il bambino con gli occhiali che sembrano fondi di bottiglia, quello cicciottello, il collega che non può permettersi vestiti firmati, la persona che ha qualche difficoltà fisica o cognitiva, ecc…) non è solo la sua fragilità, il suo difetto, ma è un mondo fatto anche di tante cose belle. Non dimenticatelo, non dimentichiamolo, non perdetevi questo libro!
Alessandra Micelli