Questo romanzo autobiografico racconta una parte della propria vita che è stata significativa e determinante per la crescita e maturazione dell’autore. Daniele è un giovane come tanti altri ma si sente diverso rispetto ai suoi coetanei, una malattia “invisibile” lo devasta sia nella mente che nell’anima. Trova un’occupazione in una cooperativa che si occupa di pulire i locali del Bambin Gesù, l’ospedale infantile di Roma. Scoprirà un mondo dove la sofferenza e il dolore non dovrebbero esistere, la malattia è innaturale, inconcepibile nell’universo dei bambini. L’empatia verso i “piccoli” degenti,Tic-toc il suo amico di giochi e linguacce, il rapporto con il personale ospedaliero, sarà terapeutico e un insegnamento di vita per il protagonista. Mencarelli con il suo stile letterario spontaneo, cristallino, contornato dai dialoghi romaneschi degli interpreti, riesce a mostrare un volto nuovo del dolore, in maniera differente rispetto al canonico binomio sofferenza-tristezza. Il percorso è arduo a livello emozionale ma con la forza dell’amore, della speranza, la penna sagace dello scrittore affronta un tema difficile non rendendo il romanzo un testo necessariamente triste. Con una prosa poetica, romantica ma mai banale, “La casa degli sguardi’ rappresenta un appuntamento immancabile per un momento di riflessione sull’essenza della vita e di rinascita personale.
Antonio Martino