Questa è la storia (e dopo aver letto Il libro trovo bello chiamarla canzone) di due ragazzi: belli, potenti, vicini. Questi ragazzi camminano a Troia. Per entrare nella storia è necessario dimenticare la Troia famosa degli scenari di guerra, dei duelli, del sangue, della morte. Bisogna dimenticare la violenza e le stragi, la crudeltà e l’orrore. Questa storia è un cammino di fiducia, di tempo, di amore. I due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d’armi, sono due giovani splendidi, hanno dalla loro gioventù e bellezza e hanno un destino segnato: concludere la loro vita sulla pianura troiana e rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. La penna di Madeline Miller, è sapiente, precisa, pignola e scrive in modo da far scivolare le pagine come scivolassero sull’olio. L’autrice che è studiosa e docente di antichità classica riesce molto bene a rievocare la storia d’amore e morte di Achille e Patroclo; un legame tra uomini restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l’omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia con la loro storia si profilano due altissime ombre che riescono ad oscurare la vicenda di Elena e Paride. Un libro che su legge d’un fiato e che offre molti spunti di riflessione… Consigliato.
Maria Elena Bianco