È Ottobre e insieme a dei conoscenti John Marcher sta a Weatherend dove trova come sempre tanta gente e conoscenti che riescono ad  infastidirlo a causa del suo carattere e farlo sentire “perso nell folla”. Ad un tratto gli pare di riconosce May Bartram, una donna che aveva incontrato 10 anni prima in viaggio in Italia a Napoli e all’improvviso, ma con un po’ di ‘voluta’ difficoltà, si ricorda di lei senza provare un’ emozione particolare. Da quel momento inizierano a incontrarsi varie volte e si racconteranno i ricordi passati e cosa c’è stato in quei 10 anni d’intervallo. May  con delicatezza gli chiede di quel suo problema, se l’abbia ormai risolto. Quale problema, nicchia John? E May gli rammenta della paura che dovesse capitargli qualcosa di ineluttabile, quella che lui chiama la “bestia”. J.comprende che non può mentirle, May lo conosce troppo bene e ammette di no. Così May diventa il suo alter ego, la persona che gli mancava e che proverà in tutti i modi a risolvere quest’ossessione che da una vita lo coinvolge. May e John praticamente vanno a stare insieme e tutte le attenzioni, le preoccupazioni e quanto la vita pone loro davanti, sono dedicati a lei, che svolge un ruolo così importante per l’uomo senza essergli madre, né moglie né amante, . niente. Non c’è bisogno di legami ufficiali tuttavia May gli è necessaria perchè tiene  bloccata la bestia che da una vita lo ha condizionato e teme per lei. Preziosa com’è, all’improvviso la donna si ammala e lui l’assiste come un vero parente ed  è turbato pensando alla bestia che ‘sembrava’ stare in letargo. Sì, perché May muore e quando ci sono le esequie, J. si rende conto che  è diventato un estraneo dopo una vita insieme, perché nessuno lo invita a partecipare al rito. Per colmare  il vuoto lasciatogli, parte e va lontano ma la bestia sta sempre lì. Al  ritorno la prima visita è dedicata a lei al cimitero, dove trova al fianco della tomba vicina, un uomo che, solo come lui, piange disperatamente, e lo  incontra poi tutti i giorni perché ormai la visita è diventata una necessità! dopo tanto pensare forse ha percepito che la bestia non c’è più, perché la bestia è stata allontanata da proprio da lei; May aveva risolto il problema vivendo insieme a lui cosa sia l’amore, ciò che lui non ha saputo mai provare! Ma John sarà mai in grado di capirlo o  ci metterà ancora tempo? Tuttavia ora sente di essere libero, la sua “bestia” non si aggira più nella “giungla” del suo cuore, della sua mente nella solitudine cacciata dall’amore silenzioso di May!  Un po’ tra filosofico e metafisico James, mai lineare, pone il classico interrogativo di come riusciamo a vivere male il bene e il tempo che abbiamo a disposizione, condizionati da gabbie d’ogni tipo! Istruttivo, interessante da leggere e meditare!

Maria Cisonna