“Una brezza gradevole rinfresca l’ambiente e Lucìa ha un’improvvisa voglia di vivere. Se solo la città le infondesse quella forza, quello spirito, di sopravvivenza che ha dimostrato di avere nelle condizioni più estreme e lei riuscisse a guarire dal colera…” Ho letto questo romanzo su consiglio di un amico: è un thriller, quindi non rientra nel mio genere di lettura preferito. Devo dire che non mi è dispiaciuto. Innanzitutto l’ambientazione è ricostruita molto bene; siamo nella Madrid degli anni ’30 del 1800. In città c’è il colera che uccide la gente con la malattia ma anche con la psicosi che si genera nelle folle, portandole ai gesti più feroci possibili. Inoltre ci sono lotte intestine (le guerre carliste) che vedono le diverse fazioni combattere per il trono di Spagna. In questo contesto già buio iniziano a sparire delle bambine quasi donne che vengono poi ritrovate a pezzi nelle zone più malfamate della città. Per l’efferatezza di questi tremendi omicidi, inizia a spargersi la voce che dietro ci sia una bestia che smembra le vittime dopo averle rapite. Lucìa e sua sorella si trovano disgraziatamente tra le fauci di questo mostro: ma chi sarà? Un uomo o qualcosa di diverso? Il tipo di narrazione mi ha abbastanza coinvolta e i personaggi, a mio avviso, sono costruiti bene. Per un mio gusto personale, avrei preferito un finale più positivo (non vi dico di più per non spoilerare).
Alessandra Micelli