Sono un amante della storia e in particolare curioso degli importanti eventi storici che hanno cambiato le sorti di un paese o del mondo intero. Mi sono quindi apprestato a leggere questo romanzo, ambientato nel periodo più tragico per i Romanov, la famiglia degli zar che ha regnato la Russia per tre secoli. L’opera si dipana tra i vari grandi avvenimenti che hanno sconvolto la Russia tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900: la disfatta della famiglia reale, la rivoluzione d’ottobre, l’avvento della Prima Guerra mondiale, la presa del potere da parte dei bolscevichi. La protagonista principale è Mathilde, la figlia più giovane del grande Felix che ha fatto parte del corpo di ballo della famiglia zarista per 40 anni. Durante il saggio finale delle giovani debuttanti, nella cena per festeggiare l’evento, lo zar Alessandro III fa sedere appositamente Mathilde accanto al proprio figlio Nicola, lo zarevic pretendente al trono. Infatti è tradizione di famiglia avere come amanti le giovani e belle ballerine di corte. Per Mathilde è un sogno, quello di ballare e quello di immaginarsi a vivere nella sfarzosità dei reali del proprio paese. Il suo sogno verrà poi infranto a causa degli eventi storici drammatici che si susseguono: la Russia ha altro a cui pensare, grandi sconvolgimenti interni ed esterni condizioneranno per sempre le sorti del Paese. Questo romanzo è un mix di genere: è un romanzo storico, ma la grande storia non sarà mai invadente sarà il giusto contraltare alla trama narrativa. È un romanzo d’amore, ma mai mieloso o superficialmente banale. L’opera è tratta dalla storia vera di Mathilde Kschessinska, l’ultima ballerina dei Romanov.
Antonio Martino