Mulini del Po: si contano forse sulle dita, e ogni anno scemano, e per scoprirli bisogna andare apposta a cercarli, chi non percorra il fiume in barca. Tanto pochi, nella vastità molle e potente del fiume serpeggiante, li nascondono o li lasciano appena intravedere, qua un gomito, là un ciglio d’argine, altrove un lembo di golena boscosa, o le svolte della strada rivierasca. Sono scuri e frusti, e coll’aspetto cadente illustrano la disposizione del Genio Civile che ha segnato il destino di questi ultimi superstiti alla concorrenza molitoria: l’esercizio dei mulini natanti è concesso fino a consumazione. Intesa a tutelare i fondi e gli argini dai danni e dai pericoli del risucchio vario da essi prodotto, la disposizione è annosa; la concorrenza è vecchia, se non antica; son pur lenti e duri a consumarsi i superstiti!
“Il Mulino del Po”
Riccardo Bacchelli (Bologna, 19 aprile 1891 – Monza, 8 ottobre 1985) è stato uno scrittore, drammaturgo, giornalista, traduttore e critico teatrale italiano. Viene riconosciuto come uno dei romanzieri italiano più importanti del 900, scrivendo autentici capolavori come la citta degli amanti, Il diavolo a Pontelungo ma soprattutto Il mulino del Po. Purtroppo lo scrittore in Italia verrà un po dimenticato, nonostante il suo grande operato. Il 19 aprile del 1891 nasceva a Bologna, Riccardo Bacchelli da Anna Bumiller e Giuseppe Bacchelli. Muore l’8 ottobre del 1985 a Monza.