Rassegnazione

Da piccolo, sognavo Ko-Hinnor,
sontuosità persiana e papale,
Eliogabalo e Sarnapalo!

Il mio desiderio sotto tetti dorati,
tra profumi, al suono di musiche
creava harem infiniti, paradisi fisici!

Oggi, più calmo ma non meno ardente,
(la vita conosco! bisogna pur piegarsi!)
ho dovuto trattenere la mia bella follia,
e tuttavia non so ancora rassegnarmi.

D’accordo! il grandioso mi sfugge di mano,
ma maledetti siano il piacevole e la feccia!
detesto per sempre la donna gentile,
la rima assonante e il prudente amico.

Paul-Marie Verlaine (Metz, 30 marzo 1844 – Parigi, 8 gennaio 1896) è stato un poeta francese. Viene riconosciuto come uno dei poeti francesi più importanti e significativi dell’epoca e di sempre, inoltre fu un vero simbolo per i giovani poeti e futuri per il suo stile poetico malinconico unico nel suo genere. Grande personaggio appartenente alla corrente culturale simbolista e amante in genere dei musicisti dell’epoca e pittori impressionisti. Venne considerato come uno dei poeti maledetti insieme al suo amante Arthur Rimbaud. Il 30 marzo del 1844 nasceva a Metz, Paul Verlaine. In gravi ristrettezze economiche e minato dall’abuso di alcool, muore l’8 gennaio del 1896 a Parigi, a causa di una polmonite.

[Arthur Rimbaud] Era un uomo alto, ben piantato, quasi atletico, dal volto perfettamente ovale di angelo in esilio, con capelli castano chiari in disordine e due occhi di un blu pallido inquietante. Ardennese, egli possedeva, oltre a un accento campagnolo troppo presto perduto, il dono della pronta assimilazione, propria delle genti di quel paese – e questo può spiegare il rapido inaridirsi, sotto il sole scialbo di Parigi, della sua vena, per dirla come i nostri avi, il cui linguaggio diretto e corretto non aveva sempre torto, in fin dei conti.
“Da I poeti maledetti”