Massimo, il protagonista, vive in un’ isola del sud Italia, solo, è vedovo, ha una figlia che vive al nord, professore di matematica in pensione, passa le giornate a fare giardinaggio, a pescare. Una notte il telefono squilla e tutta la sua vita da quel momento in poi cambierà, sua figlia ha avuto un incidente in auto, guidava suo marito e suo nipote era dietro, addormentato, e addormentato rimarrà per un pò perché verrà indotto il coma farmacologico per le varie fratture subite nello scontro con un tir, per i genitori non c’è stato scampo, sono morti entrambi. Massimo entrerà in contatto con un mondo a lui sconosciuto e con gente che non avrebbe mai neanche preso in considerazione se non fossero stati legati a sua figlia, anche il piccolo Checco, suo nipote sembra un’ altra persona, sospeso in un letto tra la vita e la morte. Vari personaggi ruotano intorno a lui, burbero di poche, pochissime parole, il monologo fatto a suo nipote nelle ultime pagine del libro a mio parere merita tutto, L’ equazione di Dirac: se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possono più essere descritti come due sistemi distinti, ma diventano un unico sistema. Due sistemi, come per esempio due persone, due anime o due mondi, se entrano in contatto, per sempre, finché esisteranno, risentiranno l’ uno dell’ altro. Potremmo dire che questa scoperta fatta da un solitario e silenzioso ragazzo nel secolo scorso, sia l equazione che ci racconta, è l’ equazione del cuore, perché noi siamo profondamente connessi, e rigorosamente interdipendenti. Da leggere.

 

Micaela Ferrian