L’ arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita di Alessandro D’Avenia

Autore di numerosi best seller D’Avenia non ha bisogno di molte presentazioni e con questo suo romanzo si interroga sulla possibilità di trovare la felicità in modo duraturo. L’autore ci racconta in modo poetico, sottoforma di romanzo epistolare, di come lui ha trovato la felicità grazie all’incontro con il famoso poeta del romanticismo: Leopardi. D’Avenia ci svela l’essenza di Leopardi, spesso definito sfortunato e malinconico, in realtà un esempio da cui trarre ispirazione per la tenacia con cui ha portato avanti i suoi obiettivi, nonostante le innegabili difficoltà che il sommo poeta ha saputo superare trasformando il dolore in forza interiore. E’ solo restando fedeli a se stessi che troviamo il nostro “momento di rapimento”, ovvero quando scopriamo e coltiviamo le nostre passioni, accogliamo le nostre fragilità, perché non importa quanto siamo fragili, la paura può trasformarsi in luce ed è da lì che nasce la forza. Il romanzo è suddiviso in quattro parti: adolescenza,(o l’arte di sperare), maturità (o l’arte di morire), riparazione( o l’arte di essere fragili) e si conclude con morire ( o l’arte di rinascere) . L’autore dà molto spazio all’adolescenza e soprattutto agli adolescenti che conosce molto da vicino essendo insegnate. Cerca di ascoltarli, li accoglie con i loro dubbi, sogni e le loro infinite domande, alle quali cerca di dare risposte, affinché trasformino il destino in destinazione. Sono molteplici gli insegnamenti che troviamo leggendo le parole di D’Avenia, come l’amore per le piccole cose, il valore dell’amicizia, l ‘importanza dell’immaginazione, l’accettazione di sé, “perché crescere non è aver successo, ma andare in profondità dove il rapimento può mettere le radici”. Nel romanzo vengono citate le opere più conosciute del poeta di Recanati, come :”L’Infinito” o “Lo Zibaldone” e persino delle lettere a Pietro Giordani. E’ un libro che tutti dovremo leggere perché D’Avenia ha la capacità di trasformare in parole i nostri pensieri più profondi, risponde a molti interrogativi esistenziali, ci fornisce alcune risposte e ci regala il seme per coltivare il nostro personale “momento di rapimento”, perché forse è proprio la poesia che saprà salvarci.

recensione di Ilaria Cecchi