È un male sapere
cosa solleva gli aquiloni
dal torpore di terra e leggerezza,
dove abbiano il nido certi
momenti in grembo all’incostanza.
O dove hai lasciato fogli strappati
al diario della dimenticanza.
Io ci disegnavo sogni
e il risveglio partenze e ritorni.
Aspetto ancora e ancora
oltre la rupe…ma più non torni.
È un male sapere quali oracoli
tentare, quali misteri in volo
restano da interpretare
da quale vino lasciarsi ubriacare,
mescendo dubbi e risposte.
Tu solo sai come si scrive
la parola fine a questo dramma
in atto unico.
Coglimi fra le raffiche di vento
che infuria sulla vita promessa
dalle tue mani, ora che sai scegliere
tra un fuoco tiepido e l’estasi
scomposta da irripetibile scintilla.
Ché in questo limbo perfetto
la felicità benedice
solo ciò che non dura
e l’amore, che non ha cura.
Mirela Stillitano