Ambientato in una Londra grigia e cupa di fine ‘800, L’agente segreto è una storia di segreti, mistero, di spionaggio, vita politica di quel tempo in duello con l’anarchia. Dietro l’apparenza di una vita tranquilla e normale, il protagonista svela i retroscena del suo intricato mestiere. Il personaggio principale, il signor Adolf Verloc si serve del suo negozio di cianfrusaglie come luogo di incontro con quelli che sua moglie chiama ingenuamente “i suoi amici”. E poi c’è Stevie… suo cognato, quel ragazzo “speciale”, inoffensivo, troppo fiducioso. Arriva un momento che il benestare del signor Verloc, la sua situazione sociale ed economica sono pericolosamente in bilico… come attua e le scelte che fa, hanno irrimediabilmente delle conseguenze, conseguenze che portano ad altre conseguenze, come un vortice. Il romanzo è un misto tra il genere thriller, giallo e poliziesco ma la parte più interessante è l’impronta psicologica che l’autore mette in risalto su ciascun personaggio. Molto profondo e riflessivo. È un racconto sulle fragilità umane, sui rapporti umani, su come una qualunque cosa o azione cambia colore e forma se vista da occhi diversi. Ognuno mette nella propria scala di importanza, fatti, persone, cose..e questo inevitabilmente rivela la natura umana di ciascuno. La scrittura di Conrad è molto raffinata e ricca. Ogni concetto è espresso con una ricercatezza di parole che non mi aspettavo di trovare nel romanzo quando lessi la trama. Meritevole, un buon libro!

Anastasia Pisani

 

Libri di Joseph Conrad

Joseph Conrad

1857, Berdicev

Joseph Conrad, pseudonimo di Teodor Józef Konrad Korzeniowski, è uno dei più importanti scrittori inglesi a cavallo tra Ottocento e Novecento. La sua famiglia apparteneva alla nobiltà terriera della Polonia, a quel tempo sotto il dominio russo. Il padre di Conrad, patriota e uomo di lettere, morì nel 1867, dopo molti anni di esilio politico (la madre era morta nel 1865). Affidato alla tutela di uno zio, Conrad compì gli studi secondari a Cracovia. A diciassette anni partì per Marsiglia, dove s’imbarcò come semplice marinaio. Servì nella marina mercantile francese e, dal 1878, in quella britannica, dove raggiunse il grado di capitano di lungo corso. Nel 1886 diventò cittadino inglese.
L’attenzione ottenuta dal suo primo romanzo e l’incoraggiamento di alcuni scrittori (Galsworthy, Wells, Ford Madox Ford, Edward Garnett) lo indussero, lasciata la marina e stabilitosi in Inghilterra, a dedicarsi interamente all’attività letteraria.
Il primo romanzo, “La follia di Almayer” (“Almayer’s folly”), uscì nel 1895. Seguirono “Un reietto delle isole” (“An outcast of the islands”, 1896) e “Il negro del «Narciso»” (“The nigger of the «Narcissus»”, 1898). In “Lord Jim” (1900), uno dei suoi capolavori, Conrad adottò per la prima volta con grande efficacia la tecnica del racconto nel racconto. Le raccolte di novelle e i romanzi brevi, Gioventù (Youth, 1902), “Cuore di tenebra” (“Heart of darkness”, 1902), “Tifone” (“Typhoon”, 1903), e il romanzo “Nostromo” (1904) concludono la prima fase della sua produzione. I romanzi «politici» “L’agente segreto” (“The secret agent”, 1907) e “Con gli occhi dell’Occidente” (“Under western eyes”, 1911) contengono una violenta denuncia del dispotismo zarista ma rivelano anche l’avversione di Conrad per le idee rivoluzionarie, negatrici della libertà individuale. I luoghi esotici e il mare ritornano nei libri successivi. Ricordiamo: “Racconti di mare e di costa” (“Twixt land and sea”, 1912), “Caso” (“Chance”, 1914), “Vittoria” (“Victory”, 1915), “La linea d’ombra” (“The shadow line”, 1917), “La liberazione” (“The rescue”, 1920).
Caso più unico che raro, Conrad fu un maestro della letteratura scrivendo in una lingua non nativa, ma appresa in età adulta. Formatosi su Flaubert e più tardi influenzato da H. James, egli appartiene a quel genere di narratori che seppero riflettere la crisi della società ottocentesca.
È universalmente riconosciuto come uno dei grandi maestri del XX secolo.
Parzialmente tratto da: Enciclopedia della letteratura, Garzanti, 2003