Ambientato in una Londra grigia e cupa di fine ‘800, L’agente segreto è una storia di segreti, mistero, di spionaggio, vita politica di quel tempo in duello con l’anarchia. Dietro l’apparenza di una vita tranquilla e normale, il protagonista svela i retroscena del suo intricato mestiere. Il personaggio principale, il signor Adolf Verloc si serve del suo negozio di cianfrusaglie come luogo di incontro con quelli che sua moglie chiama ingenuamente “i suoi amici”. E poi c’è Stevie… suo cognato, quel ragazzo “speciale”, inoffensivo, troppo fiducioso. Arriva un momento che il benestare del signor Verloc, la sua situazione sociale ed economica sono pericolosamente in bilico… come attua e le scelte che fa, hanno irrimediabilmente delle conseguenze, conseguenze che portano ad altre conseguenze, come un vortice. Il romanzo è un misto tra il genere thriller, giallo e poliziesco ma la parte più interessante è l’impronta psicologica che l’autore mette in risalto su ciascun personaggio. Molto profondo e riflessivo. È un racconto sulle fragilità umane, sui rapporti umani, su come una qualunque cosa o azione cambia colore e forma se vista da occhi diversi. Ognuno mette nella propria scala di importanza, fatti, persone, cose..e questo inevitabilmente rivela la natura umana di ciascuno. La scrittura di Conrad è molto raffinata e ricca. Ogni concetto è espresso con una ricercatezza di parole che non mi aspettavo di trovare nel romanzo quando lessi la trama. Meritevole, un buon libro!
Anastasia Pisani