Questo libro, che in realtà racchiude in sé tre volumi pubblicati dall’autrice in anni diversi, narra tutta la storia di Krisin, dalla fanciullezza, fino ad arrivare alla vecchiaia. La storia è ambientata nel Medioevo in Norvegia. Kristin è la figlia del benestante Lavrans, imparentato alla famiglia reale. La ragazza è stata allevata secondo i principi cristiani ed è promessa sposa a Simon Darre, ma l’incontro con l’affascinante Erlend rimescola le carte! Kristin si innamora dell’uomo, gli si concede e lotta per diventare la sposa di Erlend, sfidando le leggi morali e l’onta che si è abbattuta sul suo buon nome e su quello del padre. Il buon Simon le rende la libertà, Lavrans, seppur non contento, acconsente al matrimonio e Kristin diventa, quindi, la signora di Husaby. Il secondo libro ci racconta la vita in comune tra i coniugi: i litigi, la nascita dei figli, i periodi di gioia, la conduzione della tenuta e la prigionia di Erlend per alto tradimento. La vita per Kristin ed Erlend non è tutta rose e fiori, Kristin, a volte sa essere fredda, rigida ed egoista, ma mai smette di lottare per la propria famiglia! L’ultima parte è dedicata alla vecchiaia, al timore per i figli che abbandonano il nido familiare e alla sfera spirituale, all’avvicinamento e alla consacrazione dell’anima a Dio nella fase conclusiva della vita. È stata una lettura lunga, ma piacevole, che illustra la vita, le tradizioni e la cultura norvegese medioevale. Si tratta di una vita semplice, dedicata al lavoro ai principi religiosi, alla famiglia e alla conservazione delle ricchezze terrene, affinché esse costituiscano una base solida per tutti i membri della famiglia. Ma è anche un libro che dà ampio spazio alla religione, a cui si contrappongono, però, riti pagani e superstizioni e che trasmette con forza un senso di appartenenza ad una comunità. Per quanto mi riguarda, a volte ho trovato Kristin un po’ poco sincera con se stessa e troppo algida. Pertanto, spesso, mi sono trovata a parteggiare per il più passionale Erlend. Non posso non riconoscere, però, all’autrice un’ottima abilità narrativa e il merito di aver creato un personaggio femminile forte e capace di sopportare tutte le tempeste della vita e, a volte, non convenzionale rispetto al momento storico in cui è collocata. Una lettura intensa che consiglio a chi ama i romanzi storici.

Anto Spanò