Il libro è diviso in due parti, la prima a tratti spassosa, la seconda molto triste, ma che induce a riflessioni profonde. Il protagonista è un uomo un po’ sopra le righe, che ama andare controcorrente e non vuole legami. Ma il destino gli riserva un incontro che gli cambierà la vita: una donna che amerà profondamente e che gli darà una figlia. Nel momento di estrema felicità, di realizzazione personale e familiare, la malattia distrugge tutto in men che non si dica. L’ uomo distrutto dal dolore per la perdita inizia un lungo viaggio alla ricerca di qualcosa di non ben definito. Solo alla fine si renderà conto che si impiega una vita per fuggire da qualcosa, dalle responsabilità, dai dolori,dalle paure, da se stessi: una ricerca inutile, basta semplicemente star fermi e capire da chi o da cosa si stia fuggendo. Decide quindi di tornare indietro, ma il destino è beffardo….
recensione di Anto Spanò