“Niente di me è originale. Sono il risultato dello sforzo di tutti quelli che ho conosciuto” Dopo aver letto e apprezzato dello scrittore americano di origini ucraine Chuck Palahniuk i romanzi “Fight club” e “Soffocare”, nulla nella quarta di copertina di “Invisible monsters” mi avrebbe spinto a comprarlo. Lo feci solo perché era l’unica scelta rimasta alla scadenza di un imperdibile tre per due! Iniziata la lettura, dovetti ricredermi già alle prime pagine e “Invisible monsters” divenne il romanzo di Palahniuk preferito, nonostante continui a pensare che la trama non mi piace e trovando geniali quelle degli altri due titoli citati. Una bellissima modella è al culmine del successo, non le manca nulla: bellezza, soldi e amore, finché qualcuno le spara colpendola al viso. In ospedale, ormai irrimediabilmente sfigurata fa amicizia con una transgender in attesa dell’ultimo intervento per diventare donna e che diventerà la sua guida spirituale in un percorso di ribellione, vendetta e rinascita nelle atmosfere al vetriolo che Palahniuk sa costruire magistralmente. “Invisible monsters”, pubblicato dopo il grande successo di “Fight club” era in realtà stato scritto in precedenza, ma ritenuto troppo provocatorio, era stato scartato dalle case editrici. Il titolo sarebbe dovuto essere “Manifesto”; in effetti contiene molti se non tutti i tratti e le tematiche che caratterizzano l’opera di Palahniuk a partire dal cinismo e dal nichilismo dei personaggi, la cui storia viene raccontata tra varie sovrapposizioni temporali e situazioni che sovvertono la normalità. Nonostante siano passati più di vent’anni dall’uscita, “Invisible monsters”, che è stato anche ripubblicato con elementi aggiuntivi nel 2012, non ha perso nulla della carica dirompente che fa di Chuck Palahniuk ancora oggi un autore di culto inossidabile.
recensione di Beatrice Maffei
- EAN: 9788804685371
- euro 13,00