Carolin è sempre stata una donna brillante, il suo quoziente intellettivo è altissimo e questo l’ha sempre messa un po’ a disagio, soprattutto nei confronti degli uomini. Durante il suo terzo corso di laurea conosce Leo, membro di una famiglia benestante tedesca e ne rimane affascinata. Cerca, quindi, di farsi apprezzare e omette molte particolari sulla sua vita per sembrare meno brillante di quanto in realtà non sia. Non vuole eccellere, non vuole mostrarsi troppo brillante, né troppo intelligente: insomma vuole apparire una ragazza “normalmente e mediamente dotata”. Durante una festa di famiglia Carolin incontra il padre di Leo, Karl,…ed è amore a prima vista. Ovviamente i rapporti familiari si incrinano e diventano ancora più complicati di quanto non siano già. Leo, infatti, non ha perdonato il padre per avere abbandonato lui, le sorelle e la madre e prova verso Karl un rancore profondo. Sono passati 5 anni da quel primo incontro e dal tradimento di Carolin e adesso lei è una giovane vedova e ricca ereditiera. La spartizione dell’ eredità aiuta ad inasprire ancora di più i rapporti tra i vari personaggi! A Carolin non importa molto dei soldi, è chiusa nel suo dolore ed è costretta a frequenti sedute psicologiche presso una terapeuta assai bizzarra e ad assumere antidepressivi. Ed è proprio grazie alle sedute dalla psicologa che noi lettori veniamo a conoscenza di tutta la storia. Da questo riassunto potrebbe sembrare una storia strappalacrime, ma in realtà non è così. Carolin è ironica, buffa, goffa e sempre al centro di situazioni imbarazzanti, spesso persino esilaranti. Secondo il mio parere, si tratta di una lettura piacevole, scorrevole e divertente che tratta, nonostante tutto, temi importanti come i difficili rapporti tra figli e genitori separati con relativi risentimenti e difficoltà comunicative, ma anche il non meno importante tema dell’amore scoppiato improvvisamente verso un uomo maturo.
Anto Spanò