Atmosfere cupe, da noir, in questo breve romanzo di Simenon, una testimonianza scritta che Lucien Gobillot indirizza a noi lettori. Lucien, avvocato brillante e in vista, ci narra della sua storia extraconiugale con Yvette, una giovane ragazza che si prostituisce, e che l’anno prima si era rivolta a lui per difendere lei e una sua amica dall’accusa di furto in una gioielleria. Lungo tutto il romanzo Lucien si confida, di questa passione da cui non riesce a staccarsi, e di una passione ormai sopita con la moglie, la quale è a conoscenza di tutto ma che, forse per un perbenismo bigotto, nonostante ciò continua a non lasciare il marito. Interessante i continui paragoni da parte del protagonista, estremamente oggettivo e sincero, a un rospo, ma che con il suo carisma e senso di potere e sicurezza che trasmette riesce a sedurre donne molto più belle e giovani di lui. Questo memoriale, come la città di Parigi, è avvolto da un alone malinconico, quasi opprimente, quasi come se la tragedia fosse proprio dietro l’angolo. Consigliato, come tutti i Simenon che ho letto finora.
Luana Indelicato