“Così ho deciso che questa è la definizione della parola amore: tu.” Ho letto Erri De Luca anni fa e ricordo che mi aveva molto colpita. Aprendo questo libro mi sono ricordata il perché: il suo modo di scrivere. Potrebbe raccontare qualunque cosa, anche la più orrida, lo amerei comunque! Ha uno stile sublime, eccelso, quando si leggono i suoi romanzi sembra di leggere delle poesie. “Impossibile” è un interrogatorio tra un anziano ex carcerato accusato di omicidio e un giovane magistrato. Durante una delle sue abituali passeggiate in montagna, il protagonista sospettato di omicidio trova il cadavere dell’ex collaboratore di giustizia che anni indietro ha tradito lui e i suoi compagni di lotte politiche. Il morto, prima di fare la spia, era stato il miglior amico di infanzia dell’accusato con cui ha condiviso tutto, anche la passione per la montagna. Il magistrato ritiene impossibile che il sospettato si sia trovato per caso sullo stesso cammino della vittima; è convinto che la faida del passato sia un movente più che valido per quella che secondo lui non può essere una caduta accidentale. La cura della parola e l’attenzione al lessico, dimostrano la volontà dell’autore di difendere il senso di ciò che diciamo, perché ogni singolo vocabolo ha un suo peso specifico. Ancora una volta De Luca ci abitua alla riflessione e all’introspezione senza stancare, anzi affascinandoci con il suo uso sapiente della lingua italiana.
Alessandra Micelli