Santiago è un vecchio pescatore con alle spalle una grandissima esperienza in mare, ma adesso è stremato dalla fatica e dall’età avanzata, soffre la solitudine e soprattutto sembra che la sfortuna gli impedisca di ottenere frutti dal proprio lavoro. Sono, infatti, 84 giorni che il vecchio ritorna la sera al porto senza alcun pesce. Solo Manolin, il giovane a cui ha insegnato il mestiere, sembra importare qualcosa dell’uomo; egli cerca di aiutarlo in quel che può e lo accudisce con sincero affetto, lenendo il dolore che la solitudine gli fa provare. All’85° giorno, Santiago prende il largo con la sua piccola barca speranzoso di vincere la sfortuna. E difatti così è! La lenza aggancia un grosso pesce, che lo terrà impegnato per tre giorni in una lotta strenua. Chi vincerà? L’uomo vecchio e stanco, ma pieno di esperienza, o il giovane e forte pesce? Provavo un po’ di timore nell’accostarmi a questo grande classico e ne rimandavo la lettura di mese in mese. Grave errore! E’ un libro meraviglioso che ti tiene incollata alle pagine per scoprire come si concluderà questa lotta tra due tenaci esseri viventi. Mi è sembrata anche un po’ la metafora della vita; ci sono momenti in cui la giovinezza ci fa credere di essere invincibili, poi è il turno della vecchiaia che indebolisce il corpo e l’anima. Ma non ci si può arrendere senza lottare, anche quando sai che qualcosa di imprevisto è dietro l’angolo, pronto ad aggredirti alla prima occasione.

recensione di Anto Spanò