Porter e sua moglie Kit, per cercare di rinvigorire e rinsaldare il loro rapporto, decidono di partire da New York insieme al loro amico Turner per il Nord Africa attraversando le coste dell’Algeria fino al profondo e magico deserto. Questo romanzo assume una sorta di racconto di viaggio, la descrizione dei luoghi così lontani dal mondo occidentale fanno da cornice alle vicende dei tre protagonisti dell’opera. Tradimenti, ipocrisie, intrecci amorosi si alternano assiduamente tra le pagine del libro. Il viaggio reale come medicina salvifica di un viaggio interiore e di un rapporto insano, non sempre è la giusta soluzione, bisogna essere preparati e pronti per affrontare un viaggio interiore. Le descrizioni dei paesaggi risultano essere affascinanti e interessanti, ma nell’insieme le vicende scorrono lente in un sentiero tortuoso. Non nascondo che per questo motivo durante la lettura in alcuni frangenti ho provato noia e staticità. Del romanzo è stato tratto anche una versione cinematografica che ha riscontrato un discreto successo.
Antonio Martino