Rico è un senzatetto, uno degli invisibili che circolano per le strade delle città, costretto a riscaldarsi bevendo litri di alcolici ogni giorno, fino a non poterne fare più a meno. Eppure la vita di Rico non è sempre stata così. C’è stato un tempo in cui aveva un lavoro e una famiglia. Ma poi tutto è andato per il verso sbagliato e non c’è stata altra soluzione per lui se non quella di vivere per le strade. Rico ha però trovato un amico, Titì, col quale condividere consigli e avventure. Titì è un uomo colto, gli narra le storie di libri che ha letto, gli racconta della propria vita e lo aiuta ad affrontare la vergogna del chiedere l’elemosina. Ma Titì muore in una notte di gelo e ciò determina il crollo del nuovo piccolo mondo che Rico si era costruito. Decide, quindi, che non morirà al freddo come il suo amico. Deve lasciare Parigi e andare a Marsiglia. Inizia il suo viaggio e con il viaggio iniziano nuovi incontri con altri “vinti dal destino”: la prostituta Mjriana, sfuggita alla guerra in ex Jugoslavia, e l’algerino Abdou, giunto clandestinamente in Francia. Sarà proprio Abdou l’ultima persona a prendersi cura di Rico, ormai malato, con la mente annebbiata e vinto dal dolore. Un romanzo triste, cupo, ma molto intenso. Da leggere assolutamente!

recensione di Anto Spanò