Come può una madre sopportare il dolore per la morte di un figlio? E se la madre in questione fosse la Vergine Maria ai piedi della croce? Con un romanzo toccante e poetico, capace di emozionare profondamente, l’autrice porta il lettore nell’epoca e nel cuore della madre di Cristo. Una rilettura della storia sacra attraverso gli occhi di Maria che ai piedi della croce vive il peggior dolore che una madre possa sperimentare e cerca conforto nel ricordo dei momenti felici, che paiono dare vita alle Storie di Maria affrescate da Giotto nella Cappella degli Scrovegni di Padova. Molto curata è l’ambientazione che restituisce al lettore gli odori, i suoni e i colori caratteristici della Palestina di duemila anni fa. Ma, nonostante tutti questi aspetti positivi, il romanzo non mi ha convinta fino in fondo, forse per l’eccessiva modernità del rapporto tra Maria e Giuseppe, troppo paritario per essere pienamente credibile.
Patty Barale