Chi ha qualche anno più di me forse si ricorda lo sceneggiato rai degli anni 70 che ha incollato milioni di telespettatori davanti alla tv; ebbene Giuseppe d’Agata uno degli sceneggiatori della serie, ricava un romanzo dalla sceneggiatura dove ripristina il finale originale poiché durante le riprese il finale è stato cambiato Ma ora veniamo al libro ….. Il professore di Cambridge, Edward Foster, studioso di letteratura ascrive su una nota rivista di letteratura di aver ritrovato il diario di Byron dove racconta del suo soggiorno a Roma descrivendo una piazza dove avrebbe partecipato ad una seduta spiritica, secondo il professor Foster Byron si sarebbe inventato tutto in quanto la piazza non esisterebbe. Dopo questo articolo il professore riceve contemporaneamente due lettere; una dall’amabasciata inglese a Roma, dove si svolge una mostra proprio su Byron, dove viene invitato per tenere una conferenza su Byron, la seconda lettera è di un certo Marco Tagliaferri dove scrive che la piazza descritta da Byron esiste e allega una foto. Il professor Foster arriva a Roma, ma allo studio di Tagliaferri incontra la sua modella Lucia, donna ammaliatrice e misteriosa, che lo attira in una trappola e gli sottrae la sua valigia e lasciandogli un medaglione. Dopo questo incontro scopre che il pittore Tagliaferri è morto da quasi un secolo; ed da questo momento che il professor Foster si trova in situazioni che hanno dell’incredibile che mettono ha dura prova la sua razionalità, e soprattutto Lucia è reale oppure frutto della sua immaginazione? Romanzo che si legge tutto d’un fiato con un finale sorprendente.
Matteo Cecchini