Questo breve testo è autobiografico. L’autrice statunitense, all’età di 34 anni, fu colpita da una malattia, contratta in Europa, che cominciò a danneggiarle il sistema nervoso. Si trattò di una malattia lunga, con cui combattè per circa 20 anni e che la costrinse a rimanere immobile per diverso tempo, lontana dalla propria fattoria e dal proprio lavoro. In uno di quei giorni trascorsi in completa immobilità, un’amica le regalò una pianta di violette sulla quale aveva poggiato una chiocciola trovata nel bosco. L’autrice si preoccupò da subito di quel piccolo esserino, apparentemente fragile, cercò di creargli un ambiente confortevole e trascorse le proprie giornate ad osservarla e a studiarne il comportamento. Ovviamente non si accontentò della semplice osservazione, ma si preoccupò di conoscerne le abitudini e le caratteristiche attraverso lo studio di testi scientifici adeguati, a cominciare dal famoso testo sull’evoluzione di Charles Darwin. Il piccolo esserino si rivelò una compagnia gradevole e una consolazione nelle lunghe giornate di immobilità completa! Un libro delizioso, che ci insegna molto sulla fragilità dell’uomo e sulla perfezione della Natura, che sa quali caratteristiche attribuire alle varie specie, affinché possano sopravvivere a qualsiasi tipo di avversità e generare i propri discendenti.
Anto Spanò