“Il risveglio” è un breve romanzo pubblicato per la prima volta nel 1889 affrontando tematiche troppo all’avanguardia per l’epoca, tanto da essere censurato perché immorale. Sinceramente ho faticato un po’ per riuscire ad entrare in connessione con il libro, per tutta la prima parte mi chiedevo dove l’autrice stesse conducendo il lettore e comunque non sono mai riuscita ad empatizzare con la protagonista e con nessuno dei personaggi del romanzo. Ciò che, invece, ho apprezzato sin da subito è stato lo stile di scrittura e la perfezione di alcune descrizioni. Uno stile lento e compassato, che sembra quasi seguire il flusso di coscienza della protagonista. Edna Pontellier è in villeggiatura a Grand Isle con il marito Léonce e i due bambini, presso il complesso residenziale di Madame Lebrun. In base ai canoni dell’epoca può ritenersi una donna fortunata: il marito, un imprenditore del cotone, la ama, è pieno di accortezze e soddisfa volentieri ogni suo desiderio. Trascorre spesso le sue giornate con Adèle Ratignolle, madre prolifica e tutta dedita ai figli e al marito che ama e con il quale ha anche un solido rapporto di complicità. Adèle e le altre donne sono creole e hanno libertà di espressione differente dalla presbiteriana Edna, che, quindi, inizierà ad apprendere pian piano questo nuovo modo di comunicare, ma soprattutto di pensare. Edna e Robert, il figlio di Madame Lebrun, impiegano i loro giorni chiacchierando e passeggiando sulla spiaggia e inevitabilmente i due s’innamorano l’uno dell’altra, senza dichiararselo. Nel frattempo Edna impara a nuotare e la descrizione del suo incontro con l’acqua è tra le più belle del romanzo. Edna, quindi, trascorre l’estate a Grand Isle in uno stato di tumulto interiore, divisa tra la vita quotidiana di moglie e madre e la consapevolezza di essere soprattutto una donna. C’è un momento simbolico in cui Edna si “risveglia”: dopo aver trascorso una nottata insonne, si trova con Robert su una piccola isola e si abbandona al sonno in un bianco letto. Il sonno ristoratore sarà l’epifania della protagonista. L’estate finisce e la famiglia Pontellier torna a New Orleans, ma Edna è cambiata. Rinuncia alla formalità delle convenzioni a cui era stata costretta sino a quel momento, si sente libera e indipendente, un percorso che però non è indolore e implica anche solitudine. Riprende a dedicarsi ad una vecchia passione, la pittura, passeggia solitaria per le strade della città, affitta un appartamentino dove va a vivere sola e inizia un flirt col seduttore Alcée Arobin, che la compiace, ma non tacita il suo amore per Robert. Continua a frequentare Madame Ratignolle, ma nello stesso tempo intensifica l’amicizia con Mademoiselle Reisz, l’eccellente pianista single, che vive del suo lavoro e che seppur dal carattere a volte sgradevole si assurge al ruolo di confidente di Edna, la incoraggia a riconoscere le sue emozioni e a accettarne le conseguenze. Vorrei, infine, soffermarmi sulle tre figure di donne più presenti nel romanzo. La considerazione delle donne è pienamente espressa dal medico a cui si rivolge il marito di Edna “Le donne sono quasi tutte lunatiche e capricciose.” Madame Ratignolle rappresenta ciò che all’epoca ci si aspettava da una donna, mentre Mademoiselle Reisz è il simbolo della donna del futuro, autosufficiente e determinata. Due figure di donne antitetiche e nel centro Edna Pontellier, relegata al ruolo della Ratignolle, ma che vorrebbe essere la Reisz, una donna incompleta e inquieta. Non è un caso che questo romanzo venga considerato un testo legato al femminismo, dove sono anticipati molti temi che saranno propri del movimento per la conquista della parità delle donne. Un libro estremamente interessante, soprattutto per il valore simbolico dell’opera che, però non è riuscita a coinvolgermi totalmente, anche se l’ho ritenuta un’ottima lettura per la qualità della scrittura, l’importanza dei temi affrontati e la varietà di metafore, analogie e la sinestesie presenti.
Editore: RBA Italia su licenza Nova Delphi Libri Collana: Collezione Cranford, Storie senza tempo # 35 In commercio dal: 21 novembre 2020 Pagine: 218 p. Formato: Rilegato Testo in italiano
recensione di Marica Ciccarelli
La bibliatra