Questa è la storia di Jean Baptiste Grenouille, nato in mezzo alla spazzatura e dedito, per tutta la vita, alla ricerca del proprio odore. La vicenda è ambientata in Francia nel XVIII secolo. Grenouille è messo al mondo tra i resti di una pescheria, da una madre disinteressata. Solo per caso, egli riesce a sfuggire alla sorte toccata ai suoi fratelli e la madre, accusata di omicidio, viene assassinata nella pubblica piazza. A questo punto il bambino diventa un peso per tutti. Prima è affidato ad un convento, ma la balia che dovrebbe prendersene cura lo rifiuta poichè si è resa conto che nel piccolo c’è qualcosa di assolutamente diabolico: non ha l’odore caratteristico dei bambini. I frati del convento lo affidano, quindi, ad una donna che cresce i bambini dietro pagamento di una somma cospicua di denaro. Raggiunta una certa età, anche la donna si libera del bambino, che finisce, in questo modo, a fare da garzone ad un conciatore. E’ lì che egli impara a riconoscere tutti gli odori e, un giorno, riesce a farsi assumere da un profumiere illustre, ma che ha sempre copiato gli altri perchè dotato di “poco naso” e di poca creatività. Grazie a Grenouille Monsieur Baldini riacquista la sua fama e la sua ricchezza. Ma Grenouille non ha ancora trovato quello che cerca e, improvvisamente, lascia la profumeria per intraprendere un viaggio verso la città di Grasse, nota per le sue tecniche di profumeria. Durante il viaggio Grenouille si rende conto di non sopportare gli uomini e trova rifugio in una caverna isolata dove rimane per 7 lunghi anni. Ma è lì che fa una scoperta sorprendente: lui non ha un odore e questo lo terrorizza. Riprende, quindi, il suo viaggio e torna in mezzo alla gente. Dopo varie vicissitudini giunge finalmente a Grasse, dove crea artificialmente, mischiando una serie improbabile di ingredienti, il proprio odore e dove trova un odore sublime che decide dovrà essere il suo… Per due terzi il libro è molto intrigante e l’atmosfera che l’autore riesce a creare intorno allo strano protagonista cattura. Poi la narrazione devia verso il giallo, verso situazioni surreali e l’estasi. Ed è lì che ho cominciato a non apprezzare più questo romanzo. Per non parlare poi della scena finale, assolutamente incredibile, senza razionalità alcuna.
Anto Spanò