Ambientato nel 1943 parla di una famiglia, composta da due genitori e tre figli, che si trasferisce sulla costa atlantica per sfuggire alla seconda guerra mondiale. I due figli più grandi fanno amicizia con Roland, un ragazzo del posto e passano il tempo facendo immersioni vicino alla costa, dove si trova il relitto di una nave affondata in circostanze poco chiare, e ascoltando storie inquietanti raccontate dal nonno di Roland. Sono felice di aver letto questa storia dopo aver divorato i libri della serie del Cimitero dei libri dimenticati perché non mi avrebbe invogliato a leggere altro di Zafon che invece adoro. Questa storia a mio parere è più adatta alla fervida immaginazione di giovani lettori perché è un ibrido tra un thriller leggero e un racconto d’avventura con una punta di rosa. Da adulta mi ha un po’ delusa, anche se, essendo facilmente impressionabile, devo ammettere che alcune scene mi hanno impressionata e l’unico colpo di scena del libro è ben studiato. Per quanto acerbo come stile, se paragonato a quello che Zafon ha prodotto in seguito, è pur sempre un buon libro per ragazzi.
recensione di Laur di Flaviano