E’ possibile salvarsi da soli? La risposta la trovate all’interno del secondo romanzo d’esordio di Silvia Giannattasio. Il suo bestseller parla di un percorso di autoguarigione, dove il lettore viene condotto per mano, con delicatezza e cura nella scelta delle parole, caratteristiche che contraddistinguono la giovane autrice. Margot è una bambina di sette anni che ha subito un forte trauma emotivo a causa della perdita del padre amorevole, per lei un super-eroe, che nascondeva però una forte depressione. A seguito della morte del padre, Margot smette di parlare e le viene diagnosticato il: ”mutismo totale acquisito” . All’inizio la piccola si sente protetta dal suo forzato isolamento dal mondo, ma ben presto capirà che si è creata da sola una gabbia. La madre porta la piccola da numerosi logopedisti, ma non si sofferma mai sui gesti della bambina, non riesce a comprenderla, presa dal suo personale dolore. Sarà grazie ad una fantastica avventura e all’incontro con Gineprio e Polara che Margot capirà che la tristezza non è mai l’unica soluzione e riesce a liberarsi dalla sua prigionia grazie alle sue nuove amiche speranza, fiducia, coraggio e determinazione. Tra le onde d’inchiostro ricche di emozioni e significati simbolici, la piccola bambina riprende a parlare e comprende che: “una prigione non può essere un posto sicuro se al di fuori qualcuno che ti ama è pronto a fare di tutto per vederti felice, se tu stesso desideri vederti felice”. Sono dodici capitoli che consiglio di leggere perché racchiudono consigli semplici, ma mai banali, che la Giannattasio regala non solo ai genitori, ma a tutti i lettori, perché si può volare, anche restando a terra.
recensione di Ilaria Cecchi
Grazie infinite, per questa stupenda e perfetta recensione, grazie per comprendere sempre i miei messaggi e ciò che vorrei trasmettere ❤️