“Se hai lavorato in polizia abbastanza a lungo, impari a cogliere le piccole sfumature di ciascun omicidio, i dettagli che lo contraddistinguono dagli altri e lo rendono unico.” Questo è il romanzo di esordio di Nesbo ed è completamente ambientato in Australia. E oltre che nell’omicidio di una giovane donna norvegese da risolvere, ci si trova immersi nella cultura di un paese dalle mille libertà e le mille e una contraddizioni. “Di solito dietro un omicidio ci sono più miserie umane e storie tristi, e meno moventi consapevoli di quanto non si creda leggendo Agata Christie.” La prima parte è un po’ lenta e molto descrittiva, il romanzo ci ha messo un po’ a decollare forse perché siamo (e sono) abituati a un ritmo più incalzante in questo genere di libri. Ma c’è anche una storia d’amore, di dipendenza, di ossessione, di solitudine, sempre in un perfetto equilibrio tra paura e coraggio, tra verità e menzogna. La storia sembra non avere una direzione precisa e il lettore brancola nel buio alla ricerca del giusto indizio che lo indirizzi ad indovinare il finale, mentre l’azione si alterna con semplicità all’introspezione. “Che la natura umana è una grande foresta buia che a nessuno è dato conoscere completamente nell’arco di una breve vita… e tutte le scelte si fanno da soli.” È il suo primo serial killer che ha per protagonista Harry Hole, ispettore della squadra anticrimine di Oslo. Buona lettura!

recensione di Maria Valentina Luccioli

Traduttore: Eva Kampmann
Editore: Einaudi
Anno edizione: 2014
In commercio dal: 1 aprile 2014
Pagine: 416 p., Brossura
  • EAN: 9788806216573
  • prezzo 19,00 euro