Ambientato nei primi del novecento tra le colline del piacentino al confine con la Lombardia, narra le vicissitudini di una famiglia contadina dove il capostipite è Tino e sua moglie è Cesira. La nascita delle due figlie Emma e Rosa, la loro crescita, i loro amori contrastanti e le loro vicende, accompagneranno il lettore fino al termine del romanzo. Povertà, fame e fatica nei campi, contornati dagli eventi storici come i due conflitti mondiali, saranno un tema portante e ricorrente, tutto accompagnato da aneddoti, filastrocche e il calore del focolare domestico di una famiglia. Tra le pagine traspireranno dolcezza, poesia e amore. Un amore di altri tempi, autentico e semplice, non appariscente con i troppi “ti voglio bene” e “ti amo”. Il pane sotto la neve fa parte della saga della Serenella, una pianta apparentemente fragile ma resistente alle intemperie; rappresenta la forza d’animo dei contadini, di Tino e Cesira, sempre pronti a combattere le avversità e le sofferenze della vita. La scrittura semplice e senza fronzoli letterari renderà la narrazione scorrevole e lineare, ma alcune parole al momento giusto avranno il potere di farci provare emozioni.

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Antonio Martino