Nel suo ultimo romanzo autobiografico, candidato al Premio Strega 2021, la scrittrice magiara ripercorre la sua vita, caratterizzata da un avvenimento che le sconvolgerà la sua esistenza: la deportazione nei campi di concentramento. I ricordi adolescenziali, le esperienze significative come l’internamento nei lager, la liberazione e la rinascita a nuova vita, vengono narrate in uno stile non dettagliato nelle descrizioni dei fatti, con continui ed improvvisi flashback, anche se il tema è di estrema importanza come testimonianza morale e storica. Ma è una scelta volontaria dell’autrice, la sua opera non vuol essere una “semplice” autobiografia, ma un testamento per le nuove generazioni, un avvertimento che fenomeni come xenofobia e intolleranza verso il “diverso” sono ancora presenti nella società attuale. Nella parte finale del testo, la Bruck scrive una lettera “aperta” a Dio, è un momento emotivamente intenso, le sue parole anche se dure e crude verso l’Onnipotente, regalano al lettore un senso di conforto e speranza, un’opportunità di riflessione profonda.

 

recensione di Antonio Martino

 

Collana: Oceani
Anno edizione: 2021
In commercio dal: 21 gennaio 2021
Pagine: 128 p., Brossura
  • EAN: 9788834604519