Nulla da dire sulla vastissima cultura dell’autore, così come è indiscutibile la fama che avvolge questo libro, ma per me è stata una grande fatica concluderlo. Credo tutti conoscano già la trama di questo classico della letteratura italiana, che cercavano di importi di leggere solitamente durante le vacanze estive. Due monaci: il narratore Adso da Melk che accompagna il suo maestro Guglielmo da Bakersville, visibile alter ego di Eco, nel suo viaggio per le terre italiane verso un’abbazia situata tra i monti toscani, sede di un convegno che vedrà schierati i delegati papali contro quelli imperiali. Ed è proprio dentro il monastero, che ospita una misteriosa e immensa biblioteca, che avviene una serie di delitti cruenti. Il romanzo, ambientato in sette giorni e scandito dalle ore di preghiera, è corposo, lento. In molti tratti l’ho trovato noioso, pieno di lunghissimi elenchi che alla fine, a mio parere, sfiniscono il lettore anziché meravigliarlo. Anche la scrittura non è molto agevole, non nascondo di aver perso a volte il filo del discorso. È indubbiamente un classico da leggere, così come è indubbio il calibro di questo testo, forse semplicemente ho sbagliato momento, o forse non sono più nelle mie corde gli scritti “pomposi”.
Luana Indelicato