Uno degli intrecci più belli della regina del giallo; ambientato in una vecchia e grande casa in Inghilterra, il patriarca Simeon Lee, uomo cattivo, vendicativo ma generoso, richiama i figli, anche quelli con i quali non ha più contatti da anni, per riunire la famiglia in occasione del Natale; riluttanti e in fondo speranzosi di un qualche cambiamento nell’eredità i figli accorrono, tranne il maggiore che già risiede con il padre. Ed ecco compiersi il delitto ma in maniera quasi inspiegabile: porta chiusa dall’interno, nessuna via di fuga dalla stanza, i figli che si precipitano immediatamente nella stanza del padre appena sentono il rumore assordante e il suo grido quasi animalesco. Chi è stato ad uccidere Lee che ha fatto una fortuna in Sud Africa? Poirot, che si ritrova ad investigare quasi per caso, indaga pure il personale e due persone esterne o quasi alla famiglia: il figlio di un vecchio amico e socio di Lee, e Pilar, la nipote spagnola che nessuno prima d’allora aveva mai conosciuto. In questo romanzo, che presenta uno stile ordinato, veloce e a volte pungente, l’occhio è importante perché la somiglianza fisica e psicologica dei personaggi ha un ruolo fondamentale e rilevatore: logico, attento e perspicace, il nostro Poirot svela questo complicato quadro familiare in maniera quasi semplice. Consiglio pure la serie dedicata a Poirot e questo episodio in particolare. Buona lettura (e buona visione)!

Luana indelicato