La storia raccontata in questo libro è ambientata a Parigi nel 1942 durante l’occupazione tedesca. Lucien Bernard è un architetto intrappolato dentro un matrimonio infelice e deluso dal punto di vista lavorativo poichè a Parigi sembra non esserci spazio per l’architettura modernista. Un giorno riceve uno strano incarico da un imprenditore. Costui lo accompagna, infatti, all’interno di un appartamento e gli chiede di guardare l’ambiente con l’occhio allenato di un architetto per trovare uno spazio, anche di ridotte dimensioni, per nascondere una o due persone. Lucien capisce di che si tratta, accetta l’incarico, ma non vuole sapere altri particolari; potrebbe rivelarsi un lavoro molto pericoloso. Comincia, però a lavorare insieme all’imprenditore a dei progetti per delle fabbriche al fianco dei tedeschi. Ma poi gli viene chiesto di progettare un altro nascondiglio, poi un altro ancora…A quel punto per Lucien diventa una sfida, la sua ingegnosità può ostacolare le ricerche dei crudeli tedeschi e questo lo affascina. Ma quando sarà costretto a veder morire una coppia di ebrei per un suo errore di progettazione, si renderà conto davvero dell’importanza di ciò che gli viene commissionato. Deve stare più attento, non deve trascurare alcun dettaglio perchè molte vite umane dipendono anche da lui. Intanto un paio di nascondigli vengono scoperti… All’interno del libro la realtà si mischia alla fantasia dell’autore per regalarci una storia emozionante e coinvolgente. Che ne sarà di Lucien?, ci chiederemo ad un certo punto. L’architetto, che all’inizio ci appariva come un uomo cinico, dopo la presa di coscienza dell’orrore verso cui, a suo modo, sta combattendo, si rivelerà un uomo coraggioso e pieno di buoni sentimenti. Ci sono in gioco delle vite umane, si tratta di uomini e donne che non hanno niente di diverso, se non la religione. Non hanno fatto niente di male, non è giusto che vengano perseguitati e uccisi da assassini spietati, come lo sono gli ufficiali delle SS. Grazie a questa storia, possiamo, ancora una volta, provare a non dimenticare gli orrori dell’olocausto. Sicuramente un bel libro, che ha affrontato il tema delle persecuzioni, in modo (passatemi il termine) originale e inusuale.

Anto Spanò