Helkias Toledano è un famoso argentiere spagnolo di religione ebraica. I suoi lavori sono molto richiesti e il monastero dell’Annunziata gli commissione un reliquiario che possa conservare le ossa di sant’Anna e ridare prestigio al luogo di culto. Dato il valore dell’oggetto in questione, la consegna deve avvenire di notte, ma il primogenito dell’argentiere, a cui era stato affidato il compito, viene intercettato e ucciso dai contrabbandieri di reliquie che abbondano nella Spagna del ‘500. L’assassino rimane senza nome, nonostante l’interessamento del medico di Toledo e delle indagini svolte dall’affranto padre della vittima. A complicare la situazione della famiglia Toledano, arriva il bando dei cattolicissimi sovrani spagnoli, i quali ordinano immediatamente agli ebrei di abbandonare il paese e i loro averi. Ma l’Inquisizione è durissima; nonostante molti riescano ad abbandonare il paese, altrettanti numerosi ebrei vengono arrestati e torturati ed altri si convertono al cattolicesimo, pur di sfuggire ad una orribile sorte. Helkias viene preso di mira da un prete che fa parte dell’Inquisizione e ucciso barbaramente. Il figlio minore Jonah, riesce a nascondersi e a sfuggire alla violenza. Da quel momento erra per la Spagna seguendo un destino incerto, ma rifiuta la conversione forzata. Spostandosi continuamente e sfuggendo ai pericoli, approda in varie città spagnole svolgendo qualsiasi tipo di lavoro, finchè giunge dal maestro Fierro, abile armaiolo. Fierro apprezza il giovane e cerca di proteggerlo, ma anche lui è denunciato all’Inquisizione e i due decidono di fuggire insieme, ma purtroppo il maestro Fierro viene assassinato. Jonah intraprende il viaggio da solo e approda nella casa del fratello del suo maestro, il medico di Saragozza, un uomo buono ed onesto che lo aiuterà a diventare medico. Inizia una nuova vita per Jonah, che da “fuggitivo”, pian piano si trasforma nel rispettabile e colto medico di Saragozza… Un libro interessantissimo dal punto di vista storico e molto coinvolgente dal punto di vista narrativo. Come si fa a non affezionarsi all’unico ebreo spagnolo errante?!
recensione di Anto Spanò